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Due poesie

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25 APRILE

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Bello, un fiorire, è sempre:

Promessa di frutti.

Sembra nella natura delle cose

Che la Liberazione

Al colmo venga della primavera.

 

Semi di speranza

Irrorati di sangue

A combattere il nero di una notte

Morti ma presenti ai muri delle case

Sui lampioni e presso le strade.

 

Chi vi guarda oggi

Mentre rincorre altro

Trovi il tempo di pensare al sole

Sempre minacciato

Da eclissi di guerra.

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UNA FRECCIA VELOCE

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Una freccia veloce

Qui nel mio cielo passa;

La Luna parimenti

Bianca, pian piano cresce

Come Sole comanda.

Sale sopra quei ciuffi

D'alberi, a contorno

D'un prato che l'estate ha un po' seccato.

Al fondo, la costanza

Di motori che vanno,

L'impegno degli umani a ricordare.

 

Tutto è silenzio, sotto quei rumori:

Sotto strade che immagino affollate;

Sotto un sacchetto appeso

Esposto al venticello,

Esso pure silente;

Sotto l'ulivo, fitto

Di rami che la luce

Ritorce; sotto voci

Care, laggiù  dove il fico fa frutti.

 

Silente l'aereo

Che umani in alto porta;

Da millenni si tace

La Luna che silenzio

Insieme dà e pretende.

Io solo, raccogliendo

Tutto questo vivere,

Sento il frastuono dei significati?

 

Vorrei farmi silenzio

Per somigliare all'altro,

Che mi giunge dal mondo;

Lasciar tutte le voci decantare.

 

Ma dentro me cospira

Ogni richiamo esterno:

Come strumento deve,

Risuona l'universo ed io con esso.

 

Resto nel mio rumore

In compagnia beata:

Centro e periferia

D'un paradiso vasto,

Coro che canta in pace

E le paure sembra allontanare.

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